Alla conquista delle Terre Rosse
2024-03-24
Alla conquista delle Terre Rosse
La stupenda giornata di sole sul Montello ha regalato ai ragazzi tanto divertimento, ma ricco di esperienza tecnica e, come da copione, conoscenza storica di un luogo.
La chiara vista delle montagne innevate oltre le colline meta prefissata, era già una certezza che la tersa giornata (aria frizzantina), avrebbe caratterizzato la escursione che di fatto ha aperto la nuova stagione del Progetto “Ciclo Escursionismo Giovanile” giunto alla sua terza stagione. Una iniziativa della quale Magicabike ne va fiera per l’alto valore educativo, ancor prima che ludico-sportivo.
Infatti, ogni uscita rafforza la socialità, alimenta la cultura trasformando così la bicicletta proprio in un vero “mezzo”, senza esserne quindi “fine”. Ben diciannove (e diversi genitori camminatori) dei ventiquattro ragazzi che quest’anno seguiranno il programma erano presenti e puntuali in quel di Giavera de Montello pronti a salire sulle loro biciclette per un itinerario che avrebbe solcato le mitiche Terre Rosse, una delle zone più apprezzate dalle ruote grasse e gravel.
Un territorio stupendo, seppur modesto, rilievo montuoso che si estende (da est a ovest) da Nervesa della Battaglia a Montebelluna e Crocetta del Montello. Ai suoi piedi, nel versante meridionale, troviamo Giavera e Volpago del Montello, mentre il suo versante settentrionale è lambito dal Fiume Sacro alla Patria; il “nostro” Piave.
L’origine del Montello è legata, seppur quale fenomeno periferico, a quel processo geologico (orogenesi) delle Alpi: lo scontro fra il continente europeo ed africano e la sua crescita è stata ostacolata sia dal Piave che lo ha "levigato", che dagli agenti atmosferici.
Anche la vegetazione ha subito i cambiamenti legati alle glaciazioni modificando quindi la composizione dei boschi che, di roveri e querce, venivano sfruttati dalla Serenissima per l'Arsenale. Infatti, della vegetazione originale non resta molto e attualmente la specie che domina è la robinia, una pianta infestante di origine americana che ha occupato gran parte delle superfici prima terra delle piante autoctone.
Per quanto concerne invece la fauna il Montello è una delle aree naturali tra le più importanti del Veneto, ospitando una ricca biodiversità. Essendo al confine tra l'area prealpina e la pianura e la vicinanza del Piave la presenza di uccelli migratori è sempre stata importante; passeriformi, fringillidi, turdidi e rapaci, tra quest’ultimi anche aquile reali e gufi reali che, tipici delle Alpi, scelgono questa zona per svernare. E poi, tra i mammiferi, troviamo lo scoiattolo, il ghiro, il moscardino. Quindi i carnivori quali la volpe, la donnola la faina e il tasso. L’uomo ha introdotto il daino, e si registrano presenze seppur minime di caprioli, cervi e cinghiali. Notevole invece la presenza di alcuni rettili tra cui il saettone o colubro di Esculapio; un serpente non velenoso della famiglia dei colubridi.
Ma se per territorio, flora e fauna i cambiamenti climatici e l’opera dell’uomo (non sempre buona) hanno mutato le forme e specie, così non è per la Storia che in questo luogo ricorda ed onora un eroe della Prima Guerra Mondiale quale fu Francesco Baracca, principale Asso dell'aviazione (definizione di un aviatore al quale è stato accreditato dell'abbattimento di almeno cinque aerei nemici). Tenente del Battaglione Aviatori della 5^ e 6^ Squadriglia, a Baracca vengono attribuiti trentaquattro abbattimenti di aerei nemici durante la prima guerra mondiale, il numero più alto mai raggiunto da un aviatore dell'Aeronautica italiana. Francesco Baracca, così come il nostro concittadino Giannino Ancillotto (11 abbattimenti riconosciuti) fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Baracca cadde con il suo "SPAD-S" in località "Busa delle rane" al termine della "valle dell'acqua" (tra Nervesa della Battaglia e Giavera del Montello), il 19 giugno 1918 precipitando con l'aereo in fiamme nel corso di una missione di mitragliamento a bassissima quota (missioni “Rettile”), dove venne colpito dal nemico. Il suo corpo fu trovato solo qualche giorno dopo, quando gli austriaci cominciarono ad arretrare e quindi fu possibile la ricerca sulle colline che, oltre al corpo dell’eroe, restituirono anche i resti di molti altri soldati.
Una pagina di storia importante che vuole fare da cornice culturale e tangibile (visita e foto ricordo al Monumento Baracca) a questa esperienza ludico-sportiva dei ragazzi del C.E.G. i quali hanno cominciato a scaldare i muscoli per una stagione che si presenta molto impegnativa, ma sicuramente divertente.